Di uso antichissimo, gli elementi per pavimentazioni corredano e qualificano abitazioni semplici e raffinate. Prodotti con argille particolarmente selezionate, dovendo resistere a sollecitazioni meccaniche ed ambientali, vengono utilizzati sia all’interno che all’esterno, con diversi tipi di finitura. Possono essere inquadrati in due tipologie principali “pianelle” (aventi, cioè, lunghezza e larghezza prevalenti rispetto allo spessore), disponibili in vari formati (rettangolari, quadrati, esagonali, ecc.), posate con modalità rigida o a secco, e “mattoni” (di forma “tozza”, con lato di usura rettangolare o assimilabile) posati con modalità flessibile o rigida e usati prevalentemente per ambienti esterni. Entrambe le tipologie sono utilizzabili tal quali o in combinazione tra loro.
Pianelle di cotto | |||
Mattoni da pavimento | |||
In genere, nei diversi laterifici, la gamma dei prodotti è ampliata con elementi di completamento in grado di rifinire le pavimentazioni, sia esterne che interne, e di evitare cadute prestazionali in corrispondenza di punti critici o, comunque, bisognosi di particolare cura.
Elementi per battiscopa | |||
Elementi per scale | |||
Elementi per esterni/arredo urbano | |||
Gli elementi per pavimentazioni rappresentano, insieme ai mattoni faccia a vista, la componente più nobile del laterizio. Sono tra i prodotti più versatili, destinati non solo agli spazi esterni (arredo urbano, piazze, marciapiedi, pavimentazioni drenanti, ecc.), ma anche agli ambienti interni (pavimenti, corrimani, zoccolini, ecc.). Spesso, diventano "pelle" dell'edificio (rivestimenti di balconi, terrazze, coperture, ecc.), venendo di volta in volta inseriti in realizzazioni complesse, dettagli di pregio, nelle nuove realizzazioni così come negli interventi di restauro e ristrutturazione.
I pavimenti in laterizio donano stabilità e bellezza alle superfici che l'uomo vive, caratterizzano gli spazi, proteggono dal clima e dalle diverse sollecitazioni gli strati sottostanti.
Relativamente alle caratteristiche tecniche, possono menzionarsi :
Tali requisiti sono assicurati grazie all'attenta selezione delle materie prime impiegate in fase di produzione, attraverso l'utilizzo di "argille" pregiate e all'accurata fase produttiva costantemente in controllo di qualità.
Gli elementi per le pavimentazioni in laterizio si suddividono, in base ai formati ed alle tipologie, in pianelle di cotto,mattoni, sestini, elementi di completamento e speciali, potendo scegliere all'interno di una vasta gamma di colori e dimensioni.
A seconda delle modalità di formatura, possono essere classificati in:
In termini generali, la posa in opera dello strato di rivestimento di una pavimentazione prevede una successione di attività tecnico-pratiche e operative che, a partire dal progetto, consentono di arrivare al pavimento finito, pronto per l'uso. Inoltre, nel caso dei pavimenti in laterizio, solitamente, tra la fase di posa vera e propria e la messa in esercizio, si colloca un'ulteriore fase operativa: il trattamento.
La figura principale che gestisce la programmazione delle fasi di posa ed esegue il pavimento è un operatore professionale specializzato: il posatore. Sia prima che durante le fasi esecutive, il posatore di un pavimento in laterizio dovrà interagire con le altre figure del processo edilizio (il committente, il progettista, il direttore dei lavori, il direttore di cantiere, il costruttore, il coordinatore della sicurezza, i rivenditori di manufatti da pavimento e materiali edili, ecc.) e, quando necessario, con i tecnici che si occuperanno del trattamento. Non è raro, poi, il coinvolgimento degli stessi produttori dei manufatti da pavimento.
Questa eventualità risulta peraltro indispensabile nei delicati interventi di restauro ed auspicabile quando, di fronte a estese superfici da pavimentare, si renda necessaria una fornitura dimateriale con caratteristiche di omogeneità di aspetto o quando siano presenti ingenti quantitativi di pezzi speciali su misura. In merito, è da sottolineare come il dialogo con i produttori - che dovrebbe avere inizio già in fase di progetto – sia favorito, nel nostro Paese, dalla spiccata vocazione artigianale che ancora qualifica il settore dei pavimenti in laterizio; esso rappresenta un importante valore aggiunto che, unito alla versatilità del materiale e dei processi produttivi (si pensi alla flessibilità produttiva del fatto amano), consente virtualmente al progettista di inventare soluzioni limitate unicamente dalle disponibilità economiche, dalla fattibilità produttiva e, naturalmente, dalla fattibilità tecnica legata all'esecuzione.
I manufatti per pavimentazione in laterizio si posano secondo due principali tecniche: a) la tecnica flessibile (tipicamente impiegata per pavimentazioni esterne); b) la tecnica rigida (adatta per pavimentazioni sia interne che esterne). Si riporta a seguire il quadro sintetico delle attività che caratterizzano la posa in opera di un pavimento.
Tecniche di posa in opera e trattamento
Di seguito attraverso una serie di schede con descrizioni di testo e grafiche (icone, prospettive e sezioni trasversali), rivolte a progettisti e posatori, sono riportati, sinteticamente, alcuni degli scenari più significativi dove trovano utilizzazione le pianelle in cotto e i mattoni da pavimento.
Ciascuna scheda è strutturata in due parti: nella prima - introduttiva - viene sinteticamente descritta la tematica tecnica analizzata (dandone la definizione, indicando dove e quando può essere impiegata e come si realizza), viene poi indicato il contributo positivo che i manufatti da pavimento in laterizio possono offrire alla stessa e le loro caratteristiche prestazionali intrinseche, infine, è presentato un disegno esplicativo tridimensionale della specifica soluzione tecnica; nella seconda parte della scheda, è approfondita la soluzione tecnica, sono riportati indicazioni operative e suggerimenti rivolti al progettista, al direttore dei lavori e all'esecutore, oltre ad un particolare costruttivo in scala corredato dalla legenda dei materiali impiegati.
Esempio di cromia innovativa.
A sinistra, fase di messa in opera di un modulo pavimentale a spina pesce in macro-tessere laterizie fatte a mano e assemblate su rete; a destra, un esempio applicativo.
Lo stesso obiettivo di razionalizzazione delle fasi esecutive, guida anche la realizzazione di pannelli prefabbricati di grandi dimensioni (fino a circa 4 mq) con struttura in cls armato e strato di rivestimento laterizio. Essi possono essere considerati la trasposizione e l'adattamento sul piano orizzontale dei pannelli-parete con mattoni da cortina. In questo caso, quindi, si potrebbe parlare di una innovazione incrementale (una soluzione che opera sui margini residui di innovazione) tutta interna al settore dei laterizi. Uno scenario in cui, almeno all'estero, la ricerca linguistica e tecnologica relativa ai manufatti in laterizio per esterni mostra un notevole dinamismo, riguarda le pavimentazioni drenanti e, più in generale, il settore delle pavimentazioni per esterni.
Moduli per rivestimenti di pareti in tessere assemblate su rete. A sinistra, in laterizio estruso; a destra, in laterizio fatto a mano.
Pavimentazione in elementi informi di laterizio.
Pavimentazione "periodica" realizzata mediante poligoni irregolari che si ripetono secondo una sequenza preordinata.
Pavimento sopraelevato con strato di rivestimento in pianelle di cotto (1987). Particolari dei piedini di appoggio.
Riferimenti bibliografici:
Le pavimentazioni in laterizio: mattoni, sestini e pianelle in cotto, di Antonio Laurìa, Edizioni Laterservice, Roma 2008