ETS: secondo periodo di attuazione (2008 ÷ 2012)
L'approvazione definitiva del Piano Nazionale di assegnazione delle quote di emissione di CO2 per il secondo periodo di attuazione è avvenuta solo alla fine del primo anno, con la pubblicazione della Delibera 20 del 12/11/08, che ha dato esecuzione alla decisione di assegnazione delle quote. La "Decisione di assegnazione" si basa sulla proposta di Piano formulata lo scorso 18 dicembre 2006 e sulle successive prescrizione della Commissione Europea del 15 maggio 2007, relative al taglio di ulteriori 13,25 MtCO2 ed all'ampliamento del campo di applicazione agli impianti di combustione con potenza superiore a 20 MW.
L'iter di predisposizione del "Piano di assegnazione" delle quote di emissioni per il secondo periodo ha vissuto un momento di verifica con la Commissione Europea che, preoccupata per l'efficacia delle politiche nazionali di riduzione dei gas serra, ha delineato le condizioni necessarie all'approvazione del Piano stesso.
La Commissione Europea ha ritenuto opportuno imporre all'Italia, oltre ad una ulteriore riduzione del tetto delle emissioni assegnate, l'inclusione di una serie di impianti di combustione con potenza termica superiore a 20 MW, preliminarmente esclusi dal campo di applicazione della direttiva Emissions Trading.
Tale allargamento, che avrebbe potuto interessare anche il settore dei laterizi, avendo la Commissione espressamente indicato, tra gli altri, i processi di fabbricazione in forni, è stato in realtà confinato agli impianti di cracking nel settore chimico e petrolchimico, alla combustione in torcia, alla produzione di lana di roccia e di vetro, ai forni di riscaldo e ricottura dell'acciaio, alla produzione di nero fumo, agli impianti di combustione dei rifiuti.
In sintesi, rispetto alle 223 MtCO2 assegnate mediamente per ogni anno del primo periodo di attuazione della direttiva Emissions Trading (2005 ÷ 2007), la "Decisione di Assegnazione" ha previsto, a parità di numero di impianti, per ogni anno del secondo periodo (2008 ÷ 2012), l'allocazione media di 195,75 MtCO2, con una riduzione per il sistema industriale del 12,2%, più ulteriori 5,82 per gli impianti di combustione addizionali, per un totale di 201,57 MtCO2.
Il Governo ha, però, deciso di non penalizzare i comparti manifatturieri - è stata confermata anche la quantità assegnata al comparto ceramico (laterizi, argilla espansa e refrattari): 800.000 t CO2/anno - imponendo una restrizione delle quote ai soli settore termoelettrico e petrolchimico, nell'intento di perseguire una sorta di "socializzazione" degli oneri Emissions Trading, potendo questi particolari settori trasferire i maggiori costi sul prodotto e quindi sul consumatore/utilizzatore, industriale o civile che sia.
In tale contesto, oltremodo restrittivo per il sistema industriale, l'industria dei laterizi ha registrato ancora un risultato positivo, laddove la riduzione degli impianti di produzione di laterizi, da 26 a 18 unità, per chiusura o per il mancato soddisfacimento del criterio della densità di carico, a consentito a questi ultimi l'assegnazione di quote superiori mediamente del 40% rispetto al periodo 2005-07.