Sostituzione edilizia: recuperare o demolire e ricostruire?
Position paper su recuperare o demolire e ricostruire
Non esiste, ovviamente, una verità assoluta, ma quando un edifico – che non abbia una valenza storica o architettonica – ha una certa età e non rispecchia i requisiti energetici e soprattutto strutturali imposti dalle più stringenti recenti normative, allora bisogna avere il coraggio di demolire e ricostruire.
La metà degli edifici esistenti, ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3, risale agli anni ‘80 ed è stata, pertanto, costruita in assenza di norme antisismiche ed energetiche. Il patrimonio immobiliare italiano è, dunque, vulnerabile sismicamente e non rispondente a performance energetiche.
Il Paese va ricostruito ed è indispensabile cambiare passo e soprattutto approccio, passando dalla logica della gestione dell’emergenza a quella della programmazione, investendo nella ricostruzione il costo che ogni anno lo Stato paga per gestire le varie emergenze sismiche (circa 3 miliardi).
Lo strumento per investire questa cifra e per dare una forte spinta alla messa in sicurezza del Paese esiste già ed è il "sisma bonus", introdotto con la Finanziaria 2017 con l’obiettivo di aumentare la sicurezza di interi edifici, piuttosto che di singoli appartamenti nell’edificio. Il bonus, limitato a 96.000 euro di spesa, può dare un rimborso fino al 85% delle spese sostenute, in soli 5 anni.
Sismabonus: detrazioni degli oneri per misure antisismiche di messa in sicurezza di immobili abitativi e produttivi
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